La Tracciabilità dei prodotti agroalimentari (I° parte)

Vista l’attualità del tema ritengo che possa essere interessante, ad iniziare da questo post e per alcuni altri a seguire, trattare della tracciabilità dei prodotti agroalimentari, chiarendo il significato di alcuni concetti chiave e successivamente illustrando la realizzazione di un sistema di tracciabilità

Il tema della tracciabilità dei prodotti alimentari ha fatto la sua comparsa per la prima volta negli anni ’90 per poi diventare un problema fondamentale nel mercato dei prodotti agroalimentari agli inizi degli anni 2000 con il problema della BSE.

La Comunità europea ha emanato norme cogenti per le imprese agroalimentari sulla tracciabilità dei prodotti destinati al consumo umano ed animale, allo scopo di garantirne la salubrità e l’assenza di rischi per la natura umana.

Il Reg.  n. 178/2002 stabilisce che gli operatori devono essere in grado di identificare i propri fornitori di materie prime ed allo stesso modo indicare a quali aziende clienti hanno venduto i propri prodotti. È per tale motivo che occorre prevedere dei sistemi di tracciabilità, dalla produzione, alla trasformazione ed alla distribuzione, che consentano di tenere evidenza dei passaggi che compiono materie prime, semilavorati e prodotti finiti, ed anche per mettere a disposizione delle autorità competenti tali informazioni su richiesta.

Prima di addentrarci nella trattazione del sistema di tracciabilità, è opportuno fare una distinzione fra rintracciabilità e tracciabilità.

RINTRACCIABILITA’:  La possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale, destinato alla produzione alimentare, o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime, attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.

Esiste una tracciabilità di filiera applicabile all’interno di un’intera filiera alimentare, ed una tracciabilità interna applicabile dalla singola azienda relativamente al proprio sistema produttivo/distributivo:

·         La rintracciabilità interna obbliga la singola impresa a evidenziare i passaggi attraverso cui risalire alle origini delle componenti del prodotto e viceversa, evidenziando tutte le caratteristiche del prodotto e del processo all’interno dell’azienda.

·         La rintracciabilità di filiera estende quest’obbligo a tutti gli attori della filiera stessa lungo il suo percorso “dal campo alla tavola”.

TRACCIABILITA’: INDICOD – ECR lo ritiene come il percorso (che potremo definire tracciato) che il prodotto segue da monte a valle della filiera facendo in modo che ad ogni passo che questo compie vengano lasciate opportune tracce.

(da monte a valle                                          Tracciabilità)

(da valle a monte                                           Rintracciabilità)

Detto in modo più semplice, quindi, il secondo percorso deve essere in grado di raccogliere le “tracce” lasciate dal primo.

Cos’è un sistema di tracciabilità

Un sistema di tracciabilità è l’insieme delle procedure idonee a definire le responsabilità e le metodologie per rendere effettiva ed evidente la tracciabilità.

Si tratta, quindi, di predisporre e rendere disponibili le opportune registrazioni, cartacee o informatiche, nelle fasi del processo di fabbricazione (o stoccaggio), di un alimento, tali che sia possibile ricostruire a posteriori il percorso stesso, individuando le componenti del prodotto e le informazioni ad esso relative, dal ricevimento della materia prima alla spedizione del prodotto finito e viceversa.

Tale sistema consente di risalire alle singole fasi dell’intero percorso compiuto dall’alimento, nel caso in cui ciò si rendesse necessario per l’evidenza di problematiche normative – ad esempio un etichetta con descrizione non conforme - o di pericolosità per la salute del consumatore. In tal modo sarà possibile richiamare/ritirare il prodotto stesso

Nel prossimo numero tratteremo la distinzione tra il ritiro ed il richiamo del prodotto.

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